Only Lovers Left Alive

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È uscito in Italia il 15 maggio l'ultimo film di Jim Jarmusch,
Only Lovers Left Alive, presentato in Concorso al Festival di Cannes nel 2013. Una storia di vampiri ambientata nel mondo di oggi, tra Detroit e Tangeri, che vede come protagonisti Tilda Swinton nel ruolo di Eve e Tom Hiddleston nel ruolo di Adam.
Sono vampiri semi-eterni, possono vivere per secoli ma rischiano di ammalarsi mortalmente, temono in particolare la malattia derivante dal sangue contaminato degli umani con cui condividono il pianeta. Per questo motivo si nutrono esclusivamente di sangue pulito, proveniente da un ospedale cittadino e fornitogli da un medico corrotto. Come in Addiction di Abel Ferrara, anche in Only Lovers left Alive il sangue sembra avere sui vampiri un effetto simile a quello di una droga, con conseguente rischio di dipendenza. In realtà si tratta dell'unica forma di alimentazione possibile per loro, non sostituibile con altro sangue. Al contrario dei vampiri di Ferrara, Adam e compagni non sono aggressivi nei confronti degli umani, non ricorrono all'omicidio per nutrirsi tranne che in casi di estrema emergenza. Sono invece esseri molto sensibili e sanno vivere i sentimenti fino in fondo, in un modo che forse gli umani hanno scordato da secoli. Nei confronti di questi ultimi, i vampiri provano un sentimento misto che oscilla tra l'ammirazione per quello che sono stati (i grandi scrittori del passato, le bellissime chitarre che Adam osserva come fossero opere d'arte) e il disprezzo per la loro cronica tendenza autodistruttiva che li porta ad accorgersi del male compiuto quando ormai è troppo tardi. Adam in particolare ha perso ogni speranza nei confronti degli esseri umani tanto da chiamarli zombi, anche se l'espressione "morti viventi" appare probabilmente più calzante. I pochi umani del film sono infatti personaggi di dubbia moralità e facilmente corruttibili: persino il personaggio di Ian, fedele aiutante di Adam, vende i suoi favori in cambio di grosse quantità di denaro.
Veterano tra i vampiri è Christopher Marlowe (interpretato da John Hurt) il drammaturgo e poeta britannico autore di
The Tragical History of Doctor Faustus (1590 ca) che Jim Jarmusch immagina essere un vampiro sopravvissuto ai secoli e trasferitosi a Tangeri. Proprio il personaggio di Faust, figura sapiente disposta a scendere a patti col diavolo pur di ottenere la conoscenza assoluta, viene citato più volte nel film, a cominciare dal personaggio di Adam che si fa chiamare Dottor Faust durante i suoi travestimenti da medico. D'altronde i vampiri di Jarmusch hanno un lato profondamente faustiano, rappresentato dall'infinita fame di conoscenza così ben evidenziata nella scena in cui Eve legge una serie di libri ad una velocità che certo non appartiene all'uomo.

Come ogni film di Jarmusch, anche
Only Lovers left Alive è ricco di citazioni di vario genere, incluse quelle musicali. Il personaggio di Adam è infatti un apprezzato musicista, uno stuolo di fans si ritrova ogni sera sotto casa sua nella speranza vana di poterlo incontrare, ed ha una grande passione per le chitarre d'epoca. Only Lovers left Alive è un film dall'anima profondamente rock, come tutti quelli di Jarmusch, anima che stavolta emerge in modo più morbido e romantico rispetto ad altre opere precedenti. Un Jarmusch in versione acustica, verrebbe da dire. Tra i riferimenti musicali, da segnalare il disco di Charlie Feathers, Can't Hardly Stand It che Adam e Eve ascoltano e ballano nel salotto di casa, così come la bellissima Trapped By a Thing Called Love di Denise Lasalle, canzone che è allo stesso tempo un omaggio a Detroit, città in cui vive Adam (la canzone fu infatti prodotta dalla Westbound Records, casa discografica con sede a Detroit) e alla storia d'amore vissuta dai due protagonisti.

Dal punto di vista stilistico il film è come al solito curatissimo in ogni suo aspetto, a cominciare dal trucco e dalle location (bellissime le scene in cui Eve cammina per le stradine di Tangeri coperta da un velo). Molto efficace dal punto di vista scenografico la rappresentazione di una Detroit "evacuata", coi suoi quartieri periferici deserti e quasi cimiteriali che lasciano spazio a immense fabbriche d'auto abbandonate. Bello anche il vecchio teatro ottocentesco in completa decadenza e tristemente usato come parcheggio per automobili.

Con
Only Lovers Left Alive Jarmusch conduce ancora una volta lo spettatore nel suo strano mondo, così personale e di difficile lettura. Un mondo freddo e malinconico, in cui la notte ha la meglio sul giorno, ed è anche più bella e interessante. Eppure c'è sempre nei suo cinema rock-romantico una lontana, impercettibile possibilità di salvezza per l’uomo. In fondo basterebbe diventare vampiri per tornare ad amare di nuovo.
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