Shaun, vita da pecora

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Uscito nella sale italiane il 12 febbraio, Shaun, vita da pecora è l'ultima fatica in stop-motion degli inglesi Aardman Animations, veri e propri maestri di questa tecnica cinematografica, già ideatori di Wallace and Gromit e di Galline in fuga.

L'idea per questo nuovo film prende spunto da un personaggio secondario già presente in A Close Shave (1995), cortometraggio dedicato a Wallace and Gromit realizzato dallo stesso studio e unanimemente considerato una pietra miliare nella storia dell’animazione. Lo stesso personaggio è stato poi recuperato negli anni seguenti diventando il protagonista di una serie TV britannica di grande successo.

Finalmente la pecora Shaun sbarca anche sul grande schermo con una storia dall'animo profondamente
british che racconta la trasferta cittadina di un gregge di pecore provenienti dalla profonda campagna inglese. Nel tentativo di ritrovare il loro padrone, un contadino distratto e facile al sonno che ha perso la memoria a causa di un incidente, Shaun, accompagnata dal cane del padrone e da altre pecore, lascia la fattoria e raggiunge in modo rocambolesco la grande città. Saranno molti i pericoli che la città ha riservato a Shaun e compagni, non ultimo la presenza di un crudele acchiappa animali che dà loro la caccia.

In termini di sceneggiatura il film è costruito su un meccanismo narrativo piuttosto semplice, ovvero sulla contrapposizione tra campagna e città e su quanto quest’ultima risulti ostile al mondo animale. Molto complesso è invece tutto il lavoro d'animazione, realizzato con la tecnica stop-motion (in italiano "passo uno"), molto usata prima dell'avvento del digitale e poi caduta gradualmente in disuso. La stop motion si basa sull'animazione di pupazzi realizzati il più delle volte in plastilina, come nel caso di
Shaun, vita da pecora. Si tratta di un lavoro certosino che richiede molto tempo in fase di lavorazione: basti pensare che durante la realizzazione di questo film ogni animatore riusciva a produrre solo pochi secondi di filmato al giorno. Il risultato ottenuto, da un punto di vista estetico, sorprende ad ogni inquadratura per la ricchezza e il dettaglio degli ambienti e per la fluidità dell'animazione dei personaggi. Lo studio sui movimenti è particolarmente approfondito, come mostra questo interessante making of del film, realizzato proprio da Aardman Animations (link al video: shaunthesheep). Al riguardo, una scena particolarmente riuscita è quella in cui Shaun e i suoi amici sono costretti a travestirsi da umani e nascondersi sotto i vestiti per sfuggire all’acchiappa animali. La complessa animazione di questa scena riesce a rendere perfettamente la sensazione di precarietà dei movimenti dei personaggi e la loro mancanza di equilibrio dovuta al travestimento. Il risultato è una sequenza ad alto tasso di comicità.

Come spesso accade nei lungometraggi di Aardman Animations, anche in questo film i riferimenti cinefili sono numerosi. La sequenza iniziale della roulotte che scorrazza fuori controllo per le strade inglesi, è una evidente citazione di
La roulotte di Topolino (Mickey's Trailer, 1938), uno dei cortometraggi d'animazione più famosi della Disney. Taxi Driver di Martin Scorsese viene citato nella scena in cui l'acchiappa animali prova le sue armi di cattura posando di fronte allo specchio di casa. Da ricordare infine la citazione del Silenzio degli Innocenti, l'unica ufficialmente segnalata nei titoli di coda, nella sequenza ambientata nel canile cittadino, quando dietro le sbarre compare un cane che assomiglia tanto a Hannibal The Cannibal.

Tra le molte sequenza memorabili, impossibile non citare quella che mostra l'espediente con cui le pecore addormentano la loro vittima: a turno e in cerchio saltano un ostacolo proprio davanti agli occhi del malcapitato umano che, in balìa dell'effetto soporifero di quel movimento, non può far altro che osservare le pecore, contarle e, ovviamente, addormentarsi. Impossibile invece addormentarsi di fronte a questo film, ennesima perla di uno studio che ha reso grande la stop motion salvandola, si spera, dal rischio d'estinzione.
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